(Amore)* 16 – Un esempio di come le nostre vie non coincidono con quelle del Signore.

Una catechista aveva raccontato ai suoi ragazzi la parabola del figliol prodigo,

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ma si era accorta che, dopo un po’, molti si erano distratti.

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Allora aveva chiesto che glie ne scrivessero il riassunto.

Uno di loro scrisse così:

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“Un uomo aveva due figli, quello più giovane, però, non ci stava volentieri a casa e un giorno se ne andò via lontano, portando con se tutti i soldi.

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Ma ad un certo punto questi soldi finirono e allora il ragazzo decise di tornare a casa perché non aveva neanche da mangiare.

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Quando stava per arrivare, suo padre lo vide e tutto contento prese la mazza da baseball dell’altro figlio e gli corse incontro.

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Per strada incontrò l’altro figlio, quello buono, che gli chiese dove stava andando così di corsa e con quell’arnese:

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“E’ tornato quel disgraziato di tuo fratello; dopo quel che ha fatto si merita un bel po’ di botte !”. 

“Vuoi che ti aiuti anch’io papà?”. 

“Certo”, rispose il padre.

 E così, in due, lo riempirono di bastonate.

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Alla fine il padre chiamò un servo e gli disse di uccidere il vitello più grasso

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e di fare una grande festa,

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perché s’era finalmente tolto la voglia di suonargliele a quel figlio che gliel’aveva combinata proprio grossa!

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Con la parabola del figliol prodigo (Lc 15,11-32) il Signore ci mostra le sue vie.

Parabola del figliol prodigo 

11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.

12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.

13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.

14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.

16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.

17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;

19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.

20 Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.

22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi.

23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,

24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.

25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;

26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.

27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.

28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.

29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.

30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.

31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;

32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

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Il ragazzo distratto, con il riassunto di ciò che ricordava, ci mostra le vie di chi vuol seguire le sue e non quelle del Signore.

Capire, ma soprattutto attuare, la logica del cuore del Signore, con le proprie forze è impossibile per tutti , ma, con il Suo aiuto, tutto è possibile se gli apriamo la porta del cuore, Lui desidera che lo facciamo, desidera accedervi, ce lo chiede spesso nei fatti della vita.

Non ci forza perché ci ha creati liberi, sta solo a noi aprire quella porta, tutto sta nel volerlo o non volerlo.

Chiediamogli questa grazia dicendo “lo voglio” donami la forza di aprirla.

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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