(Figli)* 06 – Ecco cosa può accadere se si picchiano i figli

Gli adulti in genere sono fuori controllo quando picchiano i figli.

Picchiarli può porre fine a un comportamento negativo sul momento, ma a lungo andare pregiudicherà il rapporto con i figli.

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Un articolo pubblicato di recente sul The Journal of Family Psychology mostra quando le “botte” possano essere dannose per la salute psicologica dei figli.

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Il documento ha riassunto uno studio di 50 anni che ha coinvolto più di 160.000 bambini.

L’analisi è stata condotta da Elizabeth Gershoff,

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docente di Sviluppo Umano presso l’Università del Texas, e Andrew Grogan Kaylor, docente di Servizi Sociali presso l’Università del Michigan.

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I risultati hanno mostrato chiaramente che le botte portano a risultati negativi per i bambini nel corso del tempo.

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Secondo gli autori, “picchiarli può far ottenere l’effetto contrario a quello desiderato dai genitori”.

A loro avviso, la pratica di usare spesso le botte può far sì che il bambino:

  • Diventi più aggressivo.

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  • Sviluppi un comportamento antisociale
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  • Abbia difficoltà a esprimersi
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  • Affronti maggiori rischi di sviluppare malattie mentali
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Abbia una bassa autostima.

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  • Sviluppi un rapporto negativo con i genitori
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I genitori dicono spesso che le botte sono l’unico modo per insegnare ai figli la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma i risultati mostrano chiaramente il contrario: l’educazione attraverso la violenza è intimamente associata a uno sviluppo deformato della morale e all’aumento dell’interiorizzazione.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’educazione attraverso la violenza è associata a un minore sviluppo della capacità cognitiva.

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Ricerche recenti hanno dimostrato che i bambini che sono stati picchiati regolarmente possiedono meno materia grigia nella corteccia pre-frontale (l’area associata allo sviluppo cognitivo) e presentano problemi di salute mentale, e che gli adulti che sono stati picchiati da bambini hanno una maggiore propensione a ripetere lo stesso comportamento con i loro figli.

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Chi crede ancora che le botte siano il modo migliore per disciplinare i bambini deve rendersi conto che questo potrebbe invece far sì che i suoi figli in futuro diventino degli abusatori.

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Quando diventiamo adulti, non di rado torniamo a casa frustrati, stanchi o irritati,

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non abbiamo pazienza con i nostri figli e agiamo nel modo più rapido – attraverso la violenza – per porre fine al problema,

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ma questo atteggiamento non farà altro che generare più violenza,

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perché noi siamo stanchi e irritati e quando picchiamo il bambino la nostra tensione si allevia, il che può portare a picchiarlo ancor di più.

Gli effetti negativi dell’educazione attraverso la violenza continuano nella vita adulta, pregiudicando la capacità dell’individuo di far fronte alle sfide della vita in modo efficace.

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È importante osservare che i risultati di questa analisi sono allarmanti.

Gli esperti si sono dedicati sempre più a studiare il rapporto tra botte e maltrattamenti e la salute mentale, e i risultati puntano sempre alla condanna di questa pratica.

Il Comitato per i Diritti del Bambino lo ha fatto nel 2006, e l’Accademia Americana di Pediatria ha seguito l’esempio nel 2012.

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Alcuni genitori ancora resistono e mantengono la pratica non vedendo altro modo per educare i loro figli, ma devono capire la differenza tra disciplinare e punire: la punizione non insegnerà niente al bambino se non la paura.

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Una conversazione in cui gli si spiega cos’ha fatto di sbagliato e perché era sbagliato è più efficace dell’aggressione fisica, considerando gli effetti negativi che questa pratica ha sui bambini.

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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