E’ piaciuto a Dio di farsi amare, e mentre noi eravamo suoi nemici, egli ci amò a tal punto da mandarci il suo Figlio unico: ce lo diede perché fosse l’attrattiva che ci avvince all’amore divino, il modello che ci manifesta le regole dell’amore e il mezzo per giungere all’amore divino:
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Il Figlio di Dio si è fatto carne.
Al momento della sua entrata nel mondo, mosso dallo Spirito di suo Padre, s’abbandonò a tutti i suoi disegni a suo riguardo, s’offrì al posto di tutte le vittime:
Tu non hai voluto, disse, né sacrificio, né offerta, un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti, né sacrifici per il peccato;
allora ho detto:
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà!
Entrò nel mondo con questo grande atto, che non ha mai interrotto.
Da quel momento rimase sempre nello stato di vittima, annientato dinanzi a Dio, senza far nulla da se stesso, ma sempre operando mosso dallo Spirito di Dio, costantemente abbandonato ai voleri di Dio per soffrire e fare tutto ciò che avesse ordinato:
A questo punto Dio ci ha amato…
Di fronte a questo spettacolo prodigioso, i preti di Bétharram si sono sentiti spinti a impegnarsi per imitare Gesù annientato e obbediente e a consacrarsi interamente per procurare agli altri la stessa gioia, sotto la protezione di Maria sempre disposta a tutto quello che era volere di Dio, e sempre sottomessa a ciò che faceva Dio.
(S. Michele Garicoits, prefazione alle Costituzioni del 1838)
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