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Geremia 8,13-9,9 8,13 “Certo io li sterminerò”, dice il Signore. “Non c’è più uva sulla vite, non più fichi sul fico e le foglie sono appassite! Io ho dato loro dei nemici che passeranno sui loro corpi”».
14 Perché ce ne stiamo qui seduti? Adunatevi, entriamo nelle città fortificate, là periamo! Poiché il Signore, il nostro Dio, ci condanna a perire, ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro il Signore.
15 Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore!
16 Si ode da Dan lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore del nitrito dei suoi destrieri, trema tutto il paese; poiché vengono, divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti.
17 «Infatti, ecco, io mando contro di voi dei serpenti, delle vipere, contro cui non c’è incantesimo che valga; vi morderanno», dice il Signore. Lamento su Gerusalemme.
18 Dove trovare conforto nel mio dolore? Il cuore mi langue in petto.
19 Ecco il grido d’angoscia della figlia del mio popolo da terra lontana: «Il Signore non è più in Sion? Il suo re non è più in mezzo a lei?» «Perché hanno provocato la mia ira con le loro immagini scolpite e con vanità straniere?»
20 «La mietitura è finita, l’estate è trascorsa, e noi non siamo salvati».
21 Per la piaga della figlia del mio popolo io sono tutto affranto; sono in lutto, sono in preda alla costernazione.
22 Non c’è balsamo in Galaad? Non c’è laggiù nessun medico? Perché dunque la piaga della figlia del mio popolo non è stata medicata?
9,1 Oh, fosse la mia testa piena d’acqua e i miei occhi una fonte di lacrime! Io piangerei giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo!
2 Oh, se avessi nel deserto un rifugio da viandanti! Io abbandonerei il mio popolo e me n’andrei lontano da costoro, perché sono tutti adulteri, un’adunata di traditori.
3 «Tendono la lingua, che è il loro arco, per scoccare menzogne; sono diventati potenti nel paese, ma non per agire con fedeltà; poiché passano di malvagità in malvagità e non conoscono me», dice il Signore.
4 «Si guardi ciascuno dal suo amico, nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ogni amico va spargendo calunnie.
5 L’uno inganna l’altro, non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, si affannano a fare il male.
6 La tua abitazione è in mezzo alla malafede; per malafede costoro rifiutano di conoscermi», dice il Signore.
7 Perciò, così parla il Signore degli eserciti:
«Ecco, io li fonderò nel crogiolo per saggiarli; poiché che altro dovrei fare per la figlia del mio popolo?
8 La loro lingua è una freccia micidiale; essa non parla che in malafede; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie.
9 Non dovrei forse punirli per queste cose», dice il Signore, “non dovrei forse vendicarmi di una simile nazione?”
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