(Uomo – Donna)* 160 – Si deve chiedere a Dio la Sapienza.

La Sapienza si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa.

Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza.

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Essa manifesta la sua nobiltà, in comunione di vita con Dio,  perché il Signore dell’universo l’ha amata.

Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio e sceglie le opere sue.

Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza, la quale tutto produce?

Se l’intelligenza opera, chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?

Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche.

Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.

Se uno desidera anche un’esperienza molteplice, essa conosce le cose passate e intravede le future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, pronostica segni e portenti,  come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita,  sapendo che mi sarà consigliera di bene e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.

Per essa avrò gloria fra le folle e, anche se giovane, onore presso gli anziani.

Sarò trovato acuto in giudizio, sarò ammirato di fronte ai potenti.

Se tacerò, resteranno in attesa; se parlerò, mi presteranno attenzione; se prolungherò il discorso, si porranno la mano sulla bocca.

Per essa otterrò l’immortalità e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.

Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette; sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno, tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.

Ritornato a casa, riposerò vicino a lei, perché la sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza, ma contentezza e gioia.

Riflettendo su tali cose in me stesso e pensando in cuor mio  che nell’unione con la sapienza c’è l’immortalità e nella sua amicizia grande godimento e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile e nell’assiduità del rapporto con essa prudenza e nella partecipazione ai suoi discorsi fama, andavo cercando come prenderla con me.

Ero un fanciullo di nobile indole, avevo avuto in sorte un’anima buona o piuttosto, essendo buono, ero entrato in un corpo senza macchia.

Sapendo che non l’avrei altrimenti ottenuta, se Dio non me l’avesse concessa, ed era proprio dell’intelligenza sapere da chi viene tale dono mi rivolsi al Signore e lo pregai.

Dal libro della Sapienza 8, 1-21

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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