(Figli)* 02 – Con la preghiera, i bambini, vivono un migliore rapporto con i genitori.

Chiunque comprende facilmente che il tempo che le famiglie passano pregando assieme è tempo sottratto alla televisione e agli smartphone, impiegato invece in un rapporto profondo e di qualità.

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 Uno studio ha infatti scoperto che i bambini, figli di genitori che pregano più di una volta al giorno, vivono un migliore rapporto con i loro genitori anche se non sono coinvolti nei momenti di preghiera.

 Uno studio ha trovato una correlazione positiva tra l’aumento di fiducia reciproca e il tempo che la coppia dedica alla preghiera.

 La preghiera fortifica, nello stesso tempo, il senso sacro e il senso morale.

Gli ambienti nei quali si prega sono caratterizzati da una certa persistenza del senso del dovere e della responsabilità, da una minor gelosia e malvagità, da qualche bontà nei rapporti col prossimo. 

Quando la preghiera è abituale e veramente fervente, la sua influenza si fa chiarissima.

Si direbbe che nella profondità della coscienza s’accenda una fiamma».

Insomma, tutto accade come se Dio ascoltasse l’uomo e gli rispondesse.  

Gli effetti della preghiera non sono un’illusione.

Non bisogna ridurre il senso sacro all’angoscia dell’uomo davanti ai pericoli che lo circondano e davanti al mistero dell’universo.

Né bisogna fare unicamente della preghiera una pozione calmante, un rimedio contro la nostra paura della sofferenza, della malattie della morte.

Il senso sacro sembra essere un impulso proveniente dal più profondo della nostra natura, un’attività fondamentale, per mezzo della preghiera l’uomo va a Dio e Dio entra in lui.

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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