(Uomo – Donna)* 113 – Si deve chiedere a Dio la Sapienza

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Sapienza 8,1-21

1 Essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa.

2 Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza.

3 Essa manifesta la sua nobiltà, in comunione di vita con Dio, perché il Signore dell’universo l’ha amata.

4 Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio e sceglie le opere sue.

5 Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza, la quale tutto produce?

6 Se l’intelligenza opera, chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?

7 Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.

8 Se uno desidera anche un’esperienza molteplice, essa conosce le cose passate e intravede le future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, pronostica segni e portenti, come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

9 Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita, sapendo che mi sarà consigliera di bene e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.

10 Per essa avrò gloria fra le folle e, anche se giovane, onore presso gli anziani.

11 Sarò trovato acuto in giudizio, sarò ammirato di fronte ai potenti.

12 Se tacerò, resteranno in attesa; se parlerò, mi presteranno attenzione; se prolungherò il discorso, si porranno la mano sulla bocca.

13 Per essa otterrò l’immortalità e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.

14 Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;

15 sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno, tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.

16 Ritornato a casa, riposerò vicino a lei, perché la sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza, ma contentezza e gioia.

17 Riflettendo su tali cose in me stesso e pensando in cuor mio che nell’unione con la sapienza c’è l’immortalità

18 e nella sua amicizia grande godimento e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile e nell’assiduità del rapporto con essa prudenza e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,  andavo cercando come prenderla con me.

19 Ero un fanciullo di nobile indole, avevo avuto in sorte un’anima buona

20 o piuttosto, essendo buono, ero entrato in un corpo senza macchia.

21 Sapendo che non l’avrei altrimenti ottenuta, se Dio non me l’avesse concessa, – ed era proprio dell’intelligenza sapere da chi viene tale dono – mi rivolsi al Signore e lo pregai, dicendo con tutto il cuore:

Sapienza 9,1-18 (Preghiera per ottenere la Sapienza)

1 «Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato con la tua parola,

2 che con la tua sapienza hai formato l’uomo, perché domini sulle creature fatte da te,

3 e governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto,

4 dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,

5 perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi.

6 Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini, mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.

7 Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;

8 mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, un’imitazione della tenda santa che ti eri preparata fin da principio.

9 Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti.

10 Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito.

11 Essa infatti tutto conosce e tutto comprende, e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria.

12 Così le mie opere ti saranno gradite; io giudicherò con equità il tuo popolo e sarò degno del trono di mio padre.

13 Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

14 I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni,
15 perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla grava la mente dai molti pensieri.

16 A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo?

17 Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto?

18 Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza».

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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