(Uomo – Donna)* 177 – Il saggio ha gli occhi in fronte.

Se l’anima solleverà gli occhi verso il suo capo, che è Cristo, come dichiara Paolo, dovrà ritenersi felice per la potenziata acutezza della sua vista, perché terrà fissi gli occhi là dove non vi è l’oscurità del male.

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Il grande apostolo Paolo, e altri grandi come lui, avevano «gli occhi in fronte» e così pure tutti coloro che vivono, che si muovono e sono in Cristo.

Colui che si trova nella luce non vede tenebre, così colui che ha il suo occhio fisso in Cristo, non può contemplare che splendore.

Con l’espressione «occhi in fronte», dunque, intendiamo la mira puntata sul principio di tutto, su Cristo, virtù assoluta e perfetta in ogni sua parte, e quindi sulla verità, sulla giustizia, sull’integrità; su ogni forma di bene.

Il saggio dunque ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio (Qo 2, 14).

Chi non pone la lucerna sul candelabro, ma sotto il letto, fa sì che per lui la luce divenga tenebra.

Quanti si dilettano di realtà perenni e di valori autentici sono ritenuti sciocchi da chi non ha la vera sapienza.

È in questo senso che Paolo si diceva stolto per Cristo.

Egli nella sua santità e sapienza non si occupava di nessuna di quelle vanità, da cui noi spesso siamo posseduti interamente.

Dice infatti:

Noi stolti a causa di Cristo (1 Cor 4, 10)

come per dire:

Noi siamo ciechi di fronte a tutte quelle cose che riguardano la caducità della vita, perché fissiamo l’occhio verso le cose di lassù.

Per questo egli era un senza tetto, non aveva una sua mensa, era povero, errabondo, nudo, provato dalla fame e dalla sete.

Chi non lo avrebbe ritenuto un miserabile, vedendolo in catene, percosso e oltraggiato?

Egli era un naufrago trascinato dai flutti in alto mare e portato da un luogo all’altro, incatenato.

Però, benché apparisse tale agli uomini, non distolse mai i suoi occhi da Cristo, ma li tenne sempre rivolti al capo dicendo:

Chi ci separerà dalla carità che è in Cristo Gesù?

Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (cfr. Rm 8, 35).

Vale a dire:

Chi mi strapperà gli occhi dalla testa?

Chi mi costringerà a guardare ciò che è vile e spregevole?

Anche a noi comanda di fare altrettanto quando prescrive di gustare le cose di lassù (cfr. Col 3, 1-2)

cioè di tenere gli occhi sul capo, vale a dire su Cristo.

Dalle «Omelie sull’Ecclesiaste» di san Gregorio di Nissa, vescovo (Om. 5; PG 44, 683-686)

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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