(Figli) 38 – Come si fa a parlare ai giovani?

Il problema dell’educazione è che voi, ragazzi, dovete morire.

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Young boy jumping into lake

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“Come si fa a parlare ai giovani?” – ho chiesto a don Vincent Nagle, californiano di san Francisco che vive a Milano dove è diventato sacerdote della Fraternità San Carlo dopo l’incontro con don Giussani.

Mi aspettavo che mi facesse un bel discorso sulla pastorale, sul linguaggio, al limite sulla credibilità personale.

E invece:

Una volta parlavo a un gruppo di studenti, in Sicilia, e nessuno mi ascoltava.

Allora ho detto:

il problema dell’educazione è che voi, ragazzi, dovete morire.

E i ragazzi hanno cominciato istantaneamente a prestarmi attenzione

– ha risposto sorridendo.

Secco, senza fronzoli o trovate retoriche.

“E se dovete morire

– ho chiesto a quei ragazzi –

chi ve lo fa fare di faticare così tanto?”

“Il vostro cuore desidera un’avventura, vuole qualcosa di grande.

Ma che cos’è un’avventura?

E’ la medesima cosa di un incubo, solo che voi vivete di una speranza certa: voi sapete che la cosa può finire bene.

Non siete voi a vincere.

È lui che vince, ma voi potete stare con Lui nella battaglia.

E di fronte a qualcuno che soffre l’unica proposta seria che possiate fargli è quella di mescolare il suo sangue a quello di Cristo”.

Insomma:

morte, battaglia, martirio, ma con il nostro sangue unito a quello di Gesù.

Non è che proponga un linguaggio esattamente da pastorale giovanile don Vincent Nagle.

Eppure c’era così tanta gente che mi parlava bene di lui, che a un certo punto ho dovuto trovare il modo di conoscerlo.

E avevano ragione:

questo sacerdote profuma di Cristo.

Oggi fa il cappellano in un ospedale, dove ogni giorno incontra i malati terminali, e veramente di fronte al dolore, alla malattia e alla morte c’è solo una cosa che possa consolare.

Portare Cristo, perché Lui ha vinto la morte, e tutto il nostro essere, in ogni sua cellula, si ribella alla morte, alla possibilità di finire nel nulla.

È per questo che nel nostro orizzonte culturale privo di Dio si cerca di oscurare la morte, perché l’idea senza di Lui è spaventosissima.

In cosa si compie la domanda che è dentro ogni uomo; come possiamo rispondere a un uomo che muore; come possiamo rispondere alla nostra stessa sofferenza, che senso ha, chi ci fa veramente compagnia mentre la viviamo e siamo soli al mondo, perché nella solitudine non ci raggiunge nessuno; perché rimanere nella fatica quando possiamo scappare; come rimanerci non con rassegnazione, ma entrandoci regalmente; cosa può fare la grazia di Dio nella nostra vita.

Non ci sono parole consolatorie.

Hai ragione a tremare – scrive don Vincent – hai ragione a tremare davanti a questa vastità che non puoi in alcun modo controllare.

Ti ha svelato la tua nullità e fai bene ad averne paura.

Ma il Padre vostro che è nei cieli non si è fermato a questo.

Quando le vostre ginocchia tremano e vi cedono le gambe, Egli ha già steso la sua mano.

Da questo vortice caotico e tempestoso Egli ha proteso la sua mano di carne e di sangue.

Di questo vogliamo sentir parlare noi quando siamo di fronte al nostro dolore: non di una teoria, ma di qualcuno che in quel punto, in quel momento, ci tende la sua mani, disposto a stare con noi nella fatica.

Compagnia, carne, sangue.

Niente teorie.

Robe molto concrete.

Fonte: https://it.aleteia.org/2016/04/27/come-parlare-giovani/?utm_campaign =NL_it&utm_ content=NL_it-Apr%2028,%202016%2009:00%20am&utm_medium=mail&utm _source=daily_newsletter

Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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