(Brevi storie costruttive) 40 – Il biglietto

Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli, “sbandati” e giovani drogati.

Di tutti i tipi e di tutti i colori.

Si vedeva bene che erano infelici e disperati.

Barbe lunghe, occhi sudici, mani tremanti, stracci, sporcizia.

Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po’ di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non le sa dare quasi più nessuno.

Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri “naufraghi della città” come se avesse una sua personale zattera di salvezza.

Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva.

.Risultati immagini per foglio di carta piegato stropicciato unto.

Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca.

Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte.

La lettura del bigliettino faceva effetto subito.

Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.

Che cosa c’era scritto su quel misterioso biglietto?

Sei piccole parole soltanto:

«La porta piccola è sempre aperta».

Tutto qui!

Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre.

Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa.

E una notte lo fece.

Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta.

Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto.

Il mattino dopo, quando si svegliò, accanto al letto, c’era suo padre.

In silenzio, si abbracciarono.

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).

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